A fine marzo il Centro missionario di Porto-Santa Rufina ha presentato sulla sua pagina Facebook il libro Il corno del camaleonte. Viaggio nell’Africa nera di Alessandro Pucci, pubblicato da Prospero editore. Assieme all’autore in diretta c’erano Ilaria De Bonis, giornalista della rivista “Popoli e missione”, e il direttore dell’ufficio diocesano don Federico Tartaglia. In questo momento di pandemia in cui non è possibile viaggiare, l’incontro con lo scrittore che è anche naturalista, professore, e illustratore, ha regalato uno stupendo viaggio tra Kenya e Tanzania. Secondo lui possiamo fare dei viaggi veri attraverso la lettura di un libro, perché ci offre una libertà e una purezza che non sono paragonabili ai frutti più aridi che possiamo raccogliere dai social. Nel dialogo animato dalla giornalista, Pucci ha offerto alcune letture accompagnate da graphic novel da lui realizzate.
Ne è emerso il racconto di un’Africa tanto sognata e della realizzazione di questo desiderio grazie a esperienze di missione, di volontariato e di ricerca. Dalle pagine del suo romanzo emergono i profumi e si riescono quasi a vedere anche tutte le sfumature dei colori dei paesaggi narrati. Per il quinto incontro del VolEst (Volontariato estivo), il corso diocesano di formazione missionaria, il centro ha proposto il testo di Pucci perché nel suo fluido racconto la realtà e la fantasia si intrecciano così morbidamente da non permettere di delineare i loro confini. Convivono in un connubio che tiene accesa la fiamma dell’emozione dalla prima all’ultima pagina, permettendo a chi ha avuto il dono di andare in missione di rivivere i preziosi ricordi che porta quotidianamente nel cuore.
Inoltre la sua lettura può aiutare coloro che desiderano partire, perché è un libro che insegna, parlando di Africa da un’infinità di angolazioni: quasi un’istruzione da leggere prima del viaggio. Si percepisce che è un testo nato e vissuto dall’amore per l’Africa, perché spiega chiaramente come entrare in una terra di cui si è ospiti: in punta di piedi, nel rispetto della delicatezza e della meraviglia della natura. È stato molto emozionante per i volontari conoscere lo scrittore e scoprire che nella sua vita di ricercatore scientifico, la sua attività lo ha portato ad avere un incontro anche con la spiritualità, che emerge con eleganza per tutto il romanzo. Perché per trovare Dio, a volte è necessario andare lontano. Il Corno del Camaleonte fa capire che a volte bisogna perdere i riferimenti per trovare il riferimento principale, Dio.
L’umanità e la semplicità dell’Africa permettono di ristabilire l’equilibrio dei veri valori e, riscoprendoli, di ritrovare anche noi stessi e apprezzare l’immensità dell’amore che inonda le nostre vita perché come si legge in un video proposto da Alessandro Pucci: «solo uscendo da se stessi si può arrivare all’altro… così diverso, ma così vicino» .
Sulla pagina Facebook del Centro missionario l’insegnante e illustratore in dialogo con De Bonis ha proposto la sua storia di ricerca e volontariato tra Kenya e Tanzania
Cecilia Turbitosi