Durante le settimane di Quaresima sui media della diocesi si propone una riflessione su un brano del Vangelo della domenica. Sono brevi video sulla Parola di Dio affidati a persone della diocesi impegnate per professione o volontariato nell’ambito sanitario. Infermieri, medici, operatori hanno vissuto e continuano a vivere in prima linea l’esperienza della Pandemia. Per loro l’emergenza sanitaria ha il volto di donne e uomini segnati dall’incertezza e dalla paura, ma anche dalla determinazione e dal coraggio.
I ricoverati per coronavirus hanno trovato spesso nei sanitari persone disposte a tessere una relazione di prossimità e di fraternità, testimoniando una vicinanza sociale nel contesto di un necessario distanziamento fisico. Accanto alla sofferenza molti sanitari hanno agito come familiari riuscendo in molti casi a costruire un ponte con la famiglia.
Le loro meditazioni nel cammino quaresimale offrono momenti di umanità vera per meditare il percorso verso la Pasqua di Risurrezione. Sono strade aperte per recuperare l’essenziale della vita cristiana durante il tempo della penitenza, quando la maggiore disponibilità ad ascoltare la Parola di Dio favorisce la conversione del cuore nelle parole e nelle opere.
«Vivere una Quaresima di carità» ha scritto papa Francesco nel messaggio per la Quaresima: «vuol dire prendersi cura di chi si trova in condizioni di sofferenza, abbandono o angoscia a causa della pandemia di Covid-19. Nel contesto di grande incertezza sul domani, ricordandoci della parola rivolta da Dio al suo Servo: “Non temere, perché ti ho riscattato” (Is 43,1), offriamo con la nostra carità una parola di fiducia, e facciamo sentire all’altro che Dio lo ama come un figlio». Il primo contributo è stato affidato a Michele Sardella, infermiere presso l’ospedale Gemelli di Roma e responsabile diocesano di Pastorale della salute.
Serena Campitiello