Stupisce la spontaneità della primula che si fa strada nel freddo per annunciare la rinascita della natura. Con forza e in libertà risponde alla potenza generatrice del creato. La Giornata della vita che si celebra oggi lega indissolubilmente la libertà alla vita, così i vescovi italiani hanno scritto nel messaggio per questa 43ª edizione, ponendo le domande essenziali su cui ogni persona deve fare i conti nella sua esistenza: «Qual è il senso della libertà? Qual è il suo significato sociale, politico e religioso? Si è liberi in partenza o lo si diventa con scelte che costruiscono legami liberi e responsabili tra persone? Con la libertà che Dio ci ha donato, quale società vogliamo costruire?».
Le primule oggi presenti davanti alle parrocchie di Porto-Santa Rufina, vogliono ricordare quanto la fragilità di un fiore riesca ad affermare il suo desiderio di venire alla luce. Le piantine così variopinte rappresentano le più fragili tra le creature. Coloro che devono nascere, coloro che vivono nella difficoltà più estrema, quelli che camminano verso la vita eterna. La precarietà in questi frangenti di vita si regge in equilibrio sulla libertà di altri che possono decidere per loro rispettandone le libertà o privandogliela. Con la stessa libertà chi entra oggi nelle chiese ha la possibilità di offrire del suo per sostenere chi in diocesi ha fatto della tutela della libertà dei più piccoli la propria ragione di vita: il Centro Vita Nuova. Da oltre trent’anni a Cesano il Centro animato da Giuseppina Pompa fa scuola di libertà. Lei e i volontari accolgono storie di maternità difficili, donne sole davanti alla scelta di abortire. Non giudica ma ascolta.
Racconta la bellezza della vita con i gesti, con l’accoglienza, con il sorriso. Mostra ciò che forse quella donna e anche quell’uomo non conoscono. Suggerisce altre possibilità, insegnando che la speranza c’è sempre. Sono le regole non scritte attraverso cui il Centro aiuta a interpretare quelle domande sulla libertà proposte dai pastori italiani. Dal 1990 oltre 1.300 bambini hanno seguito la strada della primule aiutati dai volontari della struttura e hanno affermato la vita. I bambini sono cresciuti e il Centro assieme a loro. Le famiglie “rinate” hanno trovato un punto sicuro su cui appoggiarsi nei momenti più difficili, creando così una vera comunità di amici solidali e uniti dall’aver conosciuto il volto materno della Chiesa. Il sostegno della diocesi di Porto-Santa Rufina ha permesso di garantire i servizi portati avanti esclusivamente dalla disponibilità gratuita di tanti collaboratori: ginecologi, pediatri, psicologi. Una famiglia per le famiglie che fa proprio l’invito, rilanciato nel messaggio dei vescovi, di papa Francesco, che lo scorso 25 marzo per i 25 anni dell’Evangelium vitae di Giovanni Paolo II diceva: «Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà, pace e felicità!».
Per approfondire c'è https://www.centrovitanuova.it/
Simone Ciampanella
(7/2/2021)