Il tema della 4ª Giornata per i poveri, «Tendi la tua mano al povero», tratto dal libro del Siracide, ha incrociato la parabola dei talenti nel Vangelo di domenica scorsa. Nella celebrazione diocesana della Giornata l’incontro biblico è avvenuto all’aeroporto Leonardo Da Vinci, dove la parrocchia di Santa Maria degli angeli e Aeroporti di Roma tendono le mani alle persone senza fissa dimora dello scalo di Fiumicino; con il sostegno di Caritas Porto-Santa Rufina.
Il 15 novembre la comunità aeroportuale ha accolto alcune realtà di carità presenti nel territorio per pregare insieme nella Messa presieduta da don Emanuele Giannone, assistente spirituale della Caritas. «Il valore del talento sfugge alla nostra comprensione, secondo alcuni studiosi lo potremmo paragonare a 20 anni di attività lavorativa», ha spiegato il rettore del seminario di Anagni durante l’omelia. Si tratta del dono affidato da Dio a ogni persona. «La Parola di Dio oggi interpella la nostra storia personale. Come faccio il sacerdote? Come vivo la mia famiglia? Come lavoro? Come studio?». Nella dimensione della carità ciò significa poi comprendere la nostra disponibilità nel farsi prossimi degli altri. Ma, come accaduto al servo del padrone nella parabola può scattare la paura: «È la paura di andare incontro all’altro perché forse temo di perdere qualcosa, e ci rinchiudiamo nell’ozio, nell’edonismo, nell’individualismo. Allora l’altro non è più quello con cui costruire assieme, e dimentichiamo, come Caino, di essere custodi dei nostri fratelli. Invece, il Signore ci dà la grazia di indicarci la strada verso il Paradiso nella possibilità di incontrare gli altri. Il Vangelo ci chiede di tornare a vivere e di rendere partecipi gli altri di quanto il Signore ci ha dato».
Alla fine della celebrazione il parroco don Giovanni Soccorsi ha ringraziato le realtà presenti. C’erano l’Unitalsi, Famiglie per mano, la Misericordia, la comunità il Cenacolo, l’Azione cattolica, i volontari della casa d’accoglienza, gli operatori del Centro Caritas di Ladispoli, Afonso Carbonar, Console generale del Brasile a Roma. «La nostra diocesi è benedetta, ha tanti talenti – ha commentato don Giovanni a margine della messa –, sono grato a tutti per essere stati qui per condividere assieme tutti i nostri talenti che costruiscono il volto della fraternità nella nostra Chiesa».
Simone Ciampanella
(foto Lentini)