Il cammino della ripresa e della ricostruzione non è mai terminato, perché libertà, pace e giustizia sociale sono beni da difendere e promuovere giorno per giorno…”. Le parole di don Stefano risuonano chiare nel silenzio della piazza, e dopo la monizione introduttiva ha letto la pericope tratta dal Vangelo di Luca 4,16-21, per poi passare ad una breve esortazione e, noi con lui, recitare oltre la preghiera di Gesù invocare il Signore per la pace delle anime dei defunti Caduti e le vittime delle guerre. Il nostro parroco ha poi benedetto sia la targa che la corona ed i presenti, aprendo così la breve ed essenziale Cerimonia commemorativa. Tutto questo per non obliare ciò che accadde quel 12 Novembre 2003 quando avvenne, per mano omicida, il gravissimo attentato di Nassiriya contro le Forze Armate del nostro Paese, durante la guerra in Iraq. Quel giorno alle 10:40 ora locale, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti all'ingresso della base MSU (Multinational Specialized Unit) in cui operavano Militari del contingente Italiano, specialisti sia dell’Arma dei Carabinieri che dell’Esercito, provocando successivamente l’esplosione del deposito munizioni della base: in quei momenti fatali e drammatici persero la vita 19 Italiani tra cui 12 Carabinieri, 5 Militari dell’Esercito, 2 civili e 9 cittadini iracheni. Il 12 Novembre 2020 (a distanza di 17 anni) per onorare i nostri Caduti di Nassiriya, il dott. Emanuele Minghella in rappresentanza del Comune di Santa Marinella - e del Sindaco avv. Pietro Tidei - unitamente al Comandante della locale Stazione Carabinieri col vice Comandante, alla Polizia di Stato e la Polizia Locale col picchetto d’onore al labaro, ai Volontari della CRI-Comitato Locale di Santa Severa/Santa Marinella, ha deposto una corona d’alloro dedicata ai Caduti nella piazza di Santa Severa a loro dedicata. Targa che riporta le nostre memorie ogni volta a quel tragico giorno e ci ricorda Carabinieri e tutti i Militari caduti nell’adempimento del dovere e nelle guerre nonché le vittime civili. Questo 2020 così particolare e non facile né semplice per chiunque con la vicenda sanitaria, sociale ed economica che purtroppo è ben conosciuta da tutti, non permette cerimonie ufficiali articolate soprattutto affollate; tuttavia, siamo qui per pregare per quelle vittime innocenti e fare memoria di quanto avvenne, per non dimenticarli.