Nell’anno pastorale 2012-13, l’Ufficio catechistico della Diocesi di Porto – Santa Rufina ha aperto il cantiere della Formazione per la Pastorale Battesimale con la benedizione del Vescovo Gino Reali, che ha seguito con paterno interesse questo impegno formativo.
Il suo successore, il nostro Vescovo Gianrico Ruzza, in più occasioni ha rilanciato l’attenzione a questo ambito pastorale considerandolo particolarmente strategico in quanto raggiunge giovani famiglie e crea le condizioni per il loro accompagnamento nell’educazione alla fede dei figli già dalla tenera età.
La pastorale battesimale è il cantiere che la Chiesa italiana ha individuato come “nodo cruciale” per il rinnovamento. Gli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia: “Incontriamo Gesù” (IG) sottolineano la preziosità di curare la preparazione al Battesimo e la prima fase della vita (0-6 anni) per valorizzare la presenza dei genitori, riconoscendo che l’evangelizzazione passa, in questo periodo, attraverso il linguaggio delle relazioni familiari. Sottolinea: «La domanda del Battesimo dei bambini è un’occasione propizia per avviare contatti che potranno dare frutto col tempo, soprattutto se lo stile dell’accoglienza nelle nostre comunità saprà coniugare rispetto della verità del Vangelo e attenzione alle storie personali e di coppia, che non di rado sono chiamate a maturare, magari verso lo stesso matrimonio cristiano, con l’aiuto della vicinanza dei credenti. Occorre far sì che, preparando al Battesimo, si pongano le premesse di una qualità di relazione, affinché dopo il sacramento possa continuare e consolidarsi un cammino che si apre all’ascolto, all’annuncio e alla crescita di fede. Si tratta di mostrare che la Chiesa condivide l’interesse dei genitori per i figli, dai quali sono a loro volta interpellati. Ancor di più, quando il contesto riguarda genitori separati o divorziati, coppie in situazione canonica irregolare, quando uno o entrambi i genitori sono lontani dalla pratica ecclesiale, sarà cura della comunità cristiana accogliere la domanda del sacramento accostando con delicatezza queste situazioni, proponendo un cammino di preparazione anche attraverso il dialogo con famiglie cristiane che possano accompagnare la riscoperta della fede» (n. 59). IG considera, quindi, la pastorale battesimale «un terreno fecondo per avviare buone pratiche di primo annuncio per e con genitori, famiglie, nonni e insegnanti delle scuole per l’infanzia»; e un’opportunità per la comunità cristiana di imparare «a costruire relazioni fondate sulla continuità, la gratuità, la semplicità, la stima per ciò che le famiglie realizzano nella dedizione per i loro figli» (n. 59).
L’Ufficio catechistico della nostra Diocesi attiva 4 percorsi di formazione. Il Percorso di 1° livello programma 13 incontri nell’anno, durante i quali è prevista la visita guidata al Battistero di S. Giovanni in Laterano e la Giornata della Pastorale battesimale in cui tutti gli operatori in azione e in formazione vivono un’esperienza di comunione, preghiera e verifica/valutazione della prassi in corso.
Il Percorso di 2° livello è costituito da 11 incontri. Si tratta di un percorso di approfondimento e accompagnamento - in un clima di riflessione e condivisione - per persone/coppie di sposi che hanno frequentato il percorso di 1° livello e desiderano continuare la formazione nel desiderio di assumere l’incarico pastorale nelle Parrocchie, dopo il mandato ricevuto dal Vescovo.
Il Percorso di 3° livello (3 incontri all’anno) è un’opportunità di aggiornamento per coloro che hanno frequentato il biennio di Formazione diocesana e hanno ricevuto il mandato dal Vescovo. Favorisce le condizioni per una formazione permanente focalizzata sull’approfondimento di tematiche inerenti alla Pastorale battesimale, sulla condivisione di esperienze pastorali, sulla realizzazione di reti di solidarietà pastorale e missionarietà, sulla esperienza di preghiera e fraternità.
La Diocesi offre anche la possibilità del Percorso di 4° livello. Esso consiste nella disponibilità per la consultazione e il monitoraggio per le équipe parrocchiali di pastorale battesimale che desiderano usufruire di tale servizio per la realizzazione di itinerari adeguati alla realtà parrocchiale e per l’accompagnamento nella prassi.
In questi anni l’Ufficio catechistico ha potuto incontrare tanti laici e laiche, coppie di sposi, disponibili per i processi di evangelizzazione in favore delle comunità parrocchiali. Sono talenti che lo Spirito di Dio ha regalato alla sua Chiesa di Porto-Santa Rufina e che ci interpella a sostenerli e potenziarli perché diano molto frutto per il bene di tutti. Come insegna Papa Francesco, «in virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario (cf Mt 28,19). Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione e sarebbe inadeguato pensare ad uno schema di evangelizzazione portato avanti da attori qualificati in cui il resto del popolo fedele fosse solamente recettivo delle loro azioni. La nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo di ciascuno dei battezzati. Questa convinzione si trasforma in un appello diretto ad ogni cristiano, perché nessuno rinunci al proprio impegno di evangelizzazione» (EG 120). Inoltre, il Santo Padre sottolinea:
«È cresciuta la coscienza dell’identità e della missione del laico nella Chiesa. Disponiamo di un numeroso laicato, benché non sufficiente, con un radicato senso comunitario e una grande fedeltà all’impegno della carità, della catechesi, della celebrazione della fede. Ma la presa di coscienza di questa responsabilità laicale che nasce dal Battesimo e dalla Confermazione non si manifesta nello stesso modo da tutte le parti. In alcuni casi perché non si sono formati per assumere responsabilità importanti, in altri casi per non aver trovato spazio nelle loro Chiese particolari per poter esprimersi ed agire […]. La formazione dei laici [… rappresenta] un’importante sfida pastorale» (EG 102).
Perché il Vangelo risuoni e corra sulle strade del nostro territorio, l'auspicio è duplice: che, come è avvenuto in questi anni, altri laici, sentano la chiamata del Signore a formarsi per testimoniare la grazia e la bellezza della vita battesimale; e che i sacerdoti avvertano l’urgenza di potenziare questo ambito pastorale formando e associando alla loro missione i collaboratori necessari per l’accompagnamento delle giovani famiglie che chiedono il battesimo dei loro figli.
22 settembre 2022
Rosangela Siboldi