Etchegaray, costruttore di fraternità

L'affetto per il cardinale francese a un anno dalla morte

La diocesi ricorda con affetto il cardinale Roger Etchegaray a un anno dalla morte, avvenuta a Cambo–le–Bains il 4 settembre 2019. Il porporato francese era stato titolare di Porto-Santa Rufina dal 1998 al 2019. Nato ad Espelette in Francia il 25 settembre 1922, fu ordinato sacerdote il 13 luglio 1947. Nel 1969 Paolo VI lo nominò ausiliare per l’arcidiocesi di Parigi e l’anno successivo arcivescovo di Marsiglia. Giovanni Paolo II lo creò cardinale nel 1979. Nel 1984 fu nominato presidente del pontificio consiglio della Giustizia e della Pace e del pontificio consiglio “Cor Unum”. Il 24 giugno 1998 ha ricevuto il titolo di Porto–Santa Rufina. 

Nell’ultimo saluto, prima del suo ritorno definitivo in Francia, il cardinale Etchegaray consegnò al vescovo Gino Reali «un vero e proprio testamento spirituale»: «Gesù è l’accoglienza viva. È la sua vita oltre le parole che ce lo insegna. Quindi l’altro merita lo stesso rispetto dovuto a Dio. È difficile praticare questo. Eppure è la nostra prospettiva cattolica che ci parla di fratellanza. Io mi sento veramente fratello di tutta l’umanità, grazie anche al fatto di aver viaggiato per il servizio affidatomi. È un dono di cui ringrazio il Signore ogni giorno».
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