Il 1° Novembre è stata la Festività di Tutti i Santi e come oramai avviene da decenni sempre in questo luogo di eterno riposo, tra silenzio e pace (nonostante il cielo plumbeo e sporadiche gocce di pioggia) ci siamo ritrovati in tantissimi, e tra essi il Sindaco di Santa Marinella avv. Pietro Tidei che ha deposto una composizione floreale accompagnato dal Comandante la Polizia Locale dott.ssa Keti Marinangeli, al locale Cimitero per rinnovare e perpetuare la tradizione religiosa delle parrocchie di Santa Marinella e Santa Severa. Celebriamo nel pomeriggio di Venerdì la Santa Messa presieduta da padre Mariano, e concelebrata da don Salvatore parroco di San Giuseppe, don Stefano parroco di Sant’Angela Merici, padre John parroco di Santa Maria del Carmine, con d. Massimiliano e p. Pasquale all’esterno della chiesetta onorando così Tutti i Santi, ossia coloro che non sono più con noi e che sono saliti alla Casa del Padre: e lì godono della Beatitudine dell’Eterna Sua Contemplazione. Fratelli e sorelle, la Chiesa ci ha insegnato e ci insegna che la santità non è un cammino per pochi eletti, non è riservata ad un’unica ed esclusiva élite; ben conosciamo i Santi canonizzati quelli richiamati nel Calendario Liturgico e, tuttavia, la santità è per tutti coloro, sconosciuti o meno, che con buona volontà nell’impegno concreto nella quotidianità e amore verso il prossimo, sono alla sequela di Cristo Gesù, avendo come indicazioni del loro cammino la Legge di Dio, le nove Beatitudini come ci ha proclamato il Vangelo odierno e, soprattutto vivono l’Amore Eterno della Santissima Trinità: sono milioni di milioni, miliardi di Santi e Sante di Dio, queste le parole all’omelia di p. Mariano. Proprio partendo da qui, tutto questo ci fa partecipi in terra della Comunione dei Santi in Cristo; è il dono privilegiato di Dio verso tutti coloro che sono testimoni dell’esclusivo Suo Amore. Coloro che domani commemoreremo: Bambini, Ragazzi, Adulti che qui giacciono come in tutti i Cimiteri ci sono vicini dall’alto dei Cieli, perché essi non sono divenuti santi da un giorno all’altro; hanno avuto i loro dubbi, si sono posti le loro domande, hanno probabilmente trovato le risposte e in poche parole: hanno vissuto la loro umanità in e con Cristo, sono stati giustificati hanno “ricevuto il giusto premio”: lasciandoci in eredità spirituale e materiale, i loro esempi. E questo legame spirituale tra il 1 e il 2 Novembre è così strettissimo, così forte ed inscindibile che non è un caso che questi due giorni siano sempre gli stessi da secoli a testimonianza che la sanità si raggiunge solo con l’esempio e la testimonianza della propria vita terrena, pienamente vissuta.