Assieme alla città di Fiumicino, tutta la diocesi si prepara a festeggiare sant’Ippolito, vescovo e martire, protettore del comune alla foce del Tevere e patrono dell’intera Chiesa di Porto– Santa Rufina. Quest’anno la memoria di sant’Ippolito sarà celebrata nel 900° anniversario della fusione delle diocesi di Porto e di Santa Rufina, unite da papa Callisto II tra il 1119 e il 1120.
La tradizione colloca il martirio del primo pastore di Porto alla metà del III secolo, gettato con dei pesi in un pozzo. Attorno al luogo della morte fu costruita l’antica basilica a lui dedicata, ritrovata dall’archeologo Testini negli anni Settanta. Oltre all’edificio sacro fu rinvenuto un sarcofago in marmo greco, presumibilmente risalente al IX secolo, posto sotto l’altare e contenente dei resti umani con la seguente epigrafe: «hic requi/escit bea/tus Yppoli/tus Mar(tyr)», ovvero: «qui riposa il beato Ippolito».
Da 30 settembre al 4 ottobre le reliquie del santo sono in pellegrinaggio nelle parrocchie della città, esposte alla devozione dei fedeli. Il 5 ottobre alle 16.30 la teca con i resti del martire partirà dalla chiesa di Santa Maria Porto della salute, per arrivare nella chiesa di Santa Maria Madre della Divina Provvidenza.
Quest’anno non ci sarà la consueta processione verso la basilica di Sant’Ippolito. Per ragioni di sicurezza legate ad attività di analisi e monitoraggio del complesso, la direzione del Parco archeologico di Ostia antica, da cui dipende l’area di Sant’Ippolito, ha comunicato con rammarico l’inaccessibilità per questo 5 ottobre alla zona archeologica.
La concelebrazione presieduta dal vescovo Reali si terrà alle 17 nel piazzale della parrocchia Santa Maria della Divina Provvidenza, nel cui territorio ricade la basilica