La località balneare di Santa Severa, affollatissima di vacanzieri, ha accolto rispettosamente la pia processione, lungo tutto il tragitto in cui si è snodata, guidata nel Santo Rosario e nei canti devozionali come gli anni precedenti da don Stefano. Oramai ci sentiamo talmente partecipi e congiunti a questa devozione mariana di mezzo Agosto, che è divenuta tradizione consolidata della parrocchia litoranea. Gente sui marciapiedi e affacciata ai balconi; proprio tanta di questa gente ha interrotto le proprie attività nel momento in cui transitava il trasporto del simulacro in segno di venerazione e deferenza verso Colei che, pur essendo stata scelta dal Padre Onnipotente come privilegiata Mamma di Suo Figlio Gesù, sempre essere umano come noi, è stata. La Donna del si incondizionato al Signore, Colei che ha sempre anteposto la Volontà di Dio alla propria senza mai scendere a compromessi tipici dell’uomo, Maria che mai ha dubitato un attimo di Dio e del Suo agire verso la creatura preferita: ecco chi è la Madre della Chiesa e Madre nostra. E il solo nostro pensare che “fosse esente da tutto” come tribolazioni, tentazioni e inganni malvagi, è un gravissimo errore che commettiamo: Lei ha saputo dire no al maligno (al punto di schiacciarne la testa) e rimanere Santa e Pura fino all’ultimo istante di vita terrena. Maria di Nazareth aveva fatto la sua scelta, e con coerenza tra il pensare, il dire e il fare è vissuta ed è stata Assunta al Cielo. Maria è la Donna per eccellenza, la Nuova Eva nel senso pieno del termine, a 360 gradi, quindi la nostra prospettiva futura di speranza è racchiusa nelle strofe del canto d’ingresso (accompagna il Crocifisso che entra in una chiesa gremitissima come mai, dopo che d. Stefano ha sostato in preghiera e avere letto un brano del Vangelo davanti alla Madonna e poi incensata): “… Andrò a vederla un di, andrò a veder Maria , mia gioia e mio amor…”.
Così è iniziata, il tardo pomeriggio del 15 Agosto, la Celebrazione Eucaristica giorno della solennità dell’Assunzione nella chiesa di Sant’Angela Merici in Santa Severa. E ancora risuonano nelle orecchie le parole dell’antifona: «Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle…». Ed è preludio all’ascolto della Liturgia della Parola di Dio aperto con il brano della Prima Lettura - Apocalisse di san Giovanni apostolo - seguita dal Salmo 44/45, dalla Seconda Lettura di san Paolo apostolo ai Corinzi per giungere al Vangelo secondo Luca dove il Magnificat, il Cantico di Maria, ci riempie il cuore d’amore per Lei, quando afferma che: “… Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente…” . Il Magnificat è la preghiera di Maria che ha sempre avuto fede in Dio, mai per un solo secondo e un solo istante ha vacillato: Lei, incrollabile nella sua fede sappiamo che ci sovrasta e ci supera, fede e preghiera con la quale Maria loda e ringrazia Dio Padre Onnipotente perché si è benignamente degnato di scegliere Lei, umile giovane, donandole il privilegio d’essere la Madre di Gesù (e concessole in maniera unica e così singolare). Così oggi comprendiamo il perché in tutte le Chiese del mondo, il popolo di Dio festeggia il giorno glorioso della sua Assunzione al Cielo. Ed è per la Santa Madre che ci “spendiamo” senza soste da giorni, per solennizzarla degnamente nella Santa Eucaristia celebrata da don Stefano e dal popolo di Dio; per Lei, la Beata Vergine Maria, la Chiesa pellegrina sulla terra la onora come tale e nel miglior modo possibile. L’omelia di don Stefano è centrata sulla Santa giovane Donna ebrea, nata senza peccato, e che amorevolmente si comportò come Mamma di Gesù, come Moglie di Giuseppe, come Madre degli Apostoli (e della nascente Chiesa di Dio) e come Donna, sin dall’inizio e fino alla fine della vita terrena, così da essere per questi meriti conseguiti definita (come Lei anticipò) Beata. L’Eucaristia, Ad attenderci all’esterno le Istituzioni civili e militari locali: in rappresentanza del Comune di Santa Marinella il dottor Emanuele Minghella, dei Cc di Santa Severa il Comandante Gazzillo e il decano della CRI di Santa Severa sig. Raffaele Napolitano. Ed inizia la processione, la sosta alla rotonda a mare dove dopo la lettura della preghiera e dei nomi dei nostri cari scomparsi durante l’ultimo anno, la corona di fiori è portata al largo sul pattino condotto da Severino e Alessandro e li, sull’acqua del mare, adagiata, dove saranno le onde a trasportarla lontano dagli occhi. Tutto si concluderà col rientro in chiesa e i ringraziamenti di d. Stefano verso i volontari della parrocchia: Loredana, Marilena, Alessandro, Tonina, Ione, Simona, Eleonora, Angelo e verso tutti i collaboranti che tanto si sono prodigati per rendere degna questa giornata interamente dedicata a Maria Assunta.
Alessandro Pielich, foto di: Santo Severini e Michele