Nel Catechismo della Chiesa Cattolica il Martirio è definito come “la suprema testimonianza resa alla verità della fede; il (la) Martire è pertanto a pieno titolo, testimone che arriva fino alla morte: egli (ella) rende testimonianza a Cristo morto in Croce e Risorto, al quale è unito (unita) dalla carità, rende testimonianza alla verità della fede e della Dottrina Cristiana, ed affronta la morte con un atto di fortezza. “Lasciate che diventi pasto delle belve. Solo così mi sarà concesso di raggiungere Dio” (Sant’Ignazio di Antiochia, Epistola ai Romani, 4,1)” (CCC 2473). Con queste motivazioni così profonde ed intime di fede, possiamo pienamente comprendere la scelta del Martirio che fecero Severa, figlia di Flaviano all’epoca vicario dell’imperatore romano Claudio, di sua madre e dei due fratelli Marco e Calendino: un’intera famiglia di cittadini romani pagani, convertitasi al Cristianesimo eppure annientati e martirizzati (meno che Flaviano che fu decapitato) nel nome di Cristo Gesù - la vicenda si svolse sulla spiaggia di Pyrgi, antico nome della località del litorale a nord di Roma, oggi Santa Severa.
Ed è per ricordare degnamente la Vergine e Martire Severa divenuta Santa che il 5 Giugno, suo Dies Natalis, nella chiesa di Maria SS. ma Assunta all’interno dell’omonimo castello, don Stefano ha officiato la Santa Messa (con il decano Pio e il neofita Lorenzo) in Memoria e onore di questa giovanissima romana, Testimone dell’unica Verità, che morì (come i suoi due fratelli) tra atroci tormenti dovuti alla tortura col flagellum, per non avere abiurato la fede cristiana. Nel ricordo del sacrificio di sangue di allora eccoci, oggi, dopo la scoperta non casuale avvenuta nel 2008 dei primi resti monumentali della Basilica paleocristiana con annesso fonte battesimale che certificò l’esistenza di Severa (anche per tutta l’enorme mole documentale ricercata e prodotta) a cura della scomparsa prof. ssa Franca Gentile e del dottor Flavio Enei - archeologo di fama internazionale nonchè direttore del Museo del Mare e della Navigazione Antica di Santa Severa - che ci siamo riuniti per il sesto anno consecutivo in questa bella nostra chiesa medioevale, per partecipare la Celebrazione Eucaristica. In un giorno feriale e lavorativo, ma non mancano le presenze istituzionali quali: il dott. Minghella, assessore allo sviluppo in rappresentanza del Comune di Santa Marinella e particolarmente il dott. Giuseppe Tota direttore della Promozione del territorio di LazioCrea -Regione Lazio- al quale va il sentito ringraziamento per la riapertura odierna della chiesa, oltre ai solerti volontari Alessandro e Michele che hanno approntato e curato tutta la Celebrazione in ogni particolare della Liturgia. Oltre a loro, i tanti fedeli locali che hanno riempito gli spazi possibili poiché la devozione a Santa Severa è di natura locale, molto sentita; tuttavia, la stessa devozione, è bene dirlo, è praticata in diverse località della Sardegna, dove è sempre vivissimo il culto verso la Santa, antico di decine di secoli.