Con Paolo VI in cammino tra la gente

Il vescovo ha istituito a Roma la parrocchia dedicata al Pontefice santo: «Lui ci indica una testimonianza quotidiana fatta di parole e opere buone. Monsignor Zani, della congregazione per l’educazione cattolica, invita a imparare da Montini l’apertura a Dio e ai fratelli.

«Siamo vicini a Pentecoste, avviamo questa nuova comunità come gli apostoli, all’indomani del dono dello Spirito Santo. La nostra testimonianza sia attraverso parole buone, se sappiamo dirle, e opere buone, che certamente sapremo fare». La parrocchia di San Paolo VI nasce con l’auspicio del vescovo Reali a iniziare la sua storia guardando l’esempio del papa santo.

Il 29 maggio, nella prima celebrazione della sua memoria liturgica, la chiesa all’interno della Città dei Ragazzi ha accolto le due anime da cui nasce la nuova comunità. Quella della parrocchia della Divina Grazia con il parroco padre Manuele Solofa e quella della famiglia cresciuta nell’Opera nazionale Città dei ragazzi (Oncr), nata dall’intuizione di monsignor Carroll–Abbing. L’esigenza della diocesi di avviare una comunità per i popolosi quartieri romani tra via Pisana e via Portuense ha incontrato la disponibilità dell’Oncr di mettere a disposizione la chiesa e altri immobili. «È un primo importante passo verso l’obiettivo dell’Oncr di aprirsi ancora di più al territorio», ha detto Vincenzo Cappannini, presidente dell’opera.

Il percorso intrapreso sviluppa le indicazioni programmatiche della Congregazione per l’educazione cattolica, presente nella celebrazione con il suo segretario il vescovo Angelo Vincenzo Zani, che ha presieduto la Messa. Dopo la lettura del Vangelo, il cancelliere vescovile don Roberto Leoni ha letto il decreto di istituzione, firmato sull’altare dal vescovo Reali che ha tenuto la prima parte dell’omelia a due voci. Il vescovo Zani ha poi ripercorso l’esperienza dell’Opera e indicato nella costituzione della parrocchia la tappa di un processo che porta «la Città a diventare parte della città». Papa Montini è garante di questa «saldatura», l’amicizia con Abbing portò il futuro pontefice del Concilio a celebrare nel 1972 nella Città dei Ragazzi la V Giornata mondiale della Pace.

Da Paolo VI possiamo apprendere tanto, continua il presule, «tre indicazioni del suo insegnamento continuano a guidarci: educarsi al pensiero, aprirsi al trascendente e crescere nella fraternità. In tre parole: pensiero, Dio e fratello». L’entusiasmo della gente in questo storico 29 maggio ha mostrato il desiderio di iniziare da subito a seguire il Papa che seppe parlare ad ogni donna e uomo del mondo.

Simone Ciampanella
foto Lentini

 

 

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