Una cappella piena ha accolto giovedì 13 dicembre il vescovo Reali al Bambino Gesù di Palidoro. Da qualche anno per la festa di santa Lucia il presule celebra qui la Messa insieme al reparto di oculistica; la funzione è anche l’occasione per uno scambio di auguri di Natale. All’ingresso il vescovo è stato ricevuto da don Felice Riva, cappellano dell’ospedale e dal dirigente Alessio Calandrelli.
Medici, infermieri, ammini-strativi, tutti insieme alle 8 di mattina per pregare una martire «che dà luce alle nostre vite al nostro lavoro», ha detto il presule durante l’omelia. Monsignor Reali ha indicato nella santa di Siracusa un esempio per il «lavoro coraggioso che svolgete con impegno in questa struttura». La sua testimonianza è una guida per alimentare la speranza, messa a dura prova di continuo in questo luogo. Ogni giorno la gioia e il dolore riempiono i corridoi affollati della struttura, le camere e le vite. «Da santa Lucia – ha detto il vescovo – impariamo a trovare la forza per accogliere le famiglie che qui cercano aiuto nella medicina e sostegno nella sofferenza». Ma, stare accanto ai piccoli è anche un privilegio perché «come ci dice Gesù, i bambini ci ricordano Dio». Sull’altare col vescovo e don Felice anche don Salvatore Rizzo, della sede di Santa Marinella del Bambino Gesù.
La luminosità di tale “visione”, ha fatto da filo conduttore a questa intensa preghiera. «La vita è una grande avventura verso la luce», cita Claudel Luca Buzzonetti, primario di oculistica, nel saluto al vescovo alla fine della funzione. Il medico ha dato voce all’esperienza di fede vissuta nell’ospedale, parlando di una famiglia che cresce insieme, dove ogni membro fa forza sugli altri. I più giovani imparano da quelli con tanti anni alle spalle, ricevendo un sapere tecnico di alto livello, oltre che umano di profonda passione. Con questa premessa Buzzonetti approfitta dell’occasione per salutare le persone che andranno in pensione: Enrico Marchetti, infermiere caposala oculistica, Michelangelo Razzino, fisioterapista e Carlo Moretti, impiegato. Sono amici, fratelli non solo colleghi. Il Bambino Gesù è proprio questo: lavorare insieme accanto ai malati e ai loro cari per essere segni del Vangelo.
(18/12/2018)
Simone Ciamanella