Nella parrocchia del Carmelo a Santa Marinella
Il 14 dicembre, la Chiesa celebra la memoria del carmelitano San Giovanni della Croce, maestro di spiritualità e "Dottore della Chiesa", oltre che collaboratore di Santa Teresa di Gesù (Teresa d’Avila) per la riforma carmelitana. San Giovanni della Croce è considerato tra i più grandi testimoni dell'esperienza mistica. Con le sue parole e il suo messaggio che sanno di mistero, del mistero di Dio, ci ha lasciato certamente una delle più alte vette della poesia d’amore.
San Giovanni della Croce in Spunti d’amore n. 21 ci ricorda che “Il Padre pronunciò una parola, che fu suo Figlio e sempre la ripeto in un eterno silenzio: perciò in silenzio essa deve essere ascoltata dall’anima”.
Il silenzio per San Giovanni della Croce è:
Tacere di sé è umiltà/ /tacere i difetti altrui è carità /tacere parole inutili è penitenza /tacere a tempo e luogo è potenza /tacere nel dolore è eroismo /saper parlare è un vanto di molti /saper tacere è una saggezza di pochi /saper ascoltare una generosità di pochissimi. /Per possedere il Tutto non possedere nulla di nulla! /Quando ti rifugi in qualche cosa, cessi di lanciarti nel Tutto! /Se vorrai possedere qualcosa del Tutto non hai posto il tuo tesoro nel Tutto.
Le “romanze”
Tutto cominciò quando, per celebrare nella sua prigione il tempo sacro dell'Avvento, Giovanni della Croce si dedicò a ri-esprimere, in poesia, il Prologo del Vangelo di Giovanni e il Vangelo dell'Infanzia di Gesù, componendo così Nove Romanze, trinitarie e cristologiche. In quel secolo, la creazione poetica e musicale delle "Romanze" era un fenomeno molto diffuso che impregnava la vita e la cultura popolare della Spagna. Le "Romanze" di Giovanni della Croce sono certamente popolari nella forma, ma cólte e profonde nel contenuto teologico e biblico. Vi si ritrova, limpida, la contemplazione del mistero cristiano, in ciò che esso ha di unico: la rivelazione del mondo trinitario.
In pieno periodo di Avvento, e in occasione della sua memoria il 14 c.m. ci stiamo preparando al Natale, prima dell’inizio della novena, rileggendo alcuni brani delle sue famose "Romanze", che ci introducono al mistero della venuta di Gesù, Dio fatto uomo. In particolare ci siamo soffermati sulla settima, l’ottava e la nona per il Triduo avvenuto i giorni 11, 12 e 13 dicembre 2018.
Settima romanza (sull’Incarnazione)
La Settima Romanza ci riporta nel seno della Trinità. Il parroco John, vista la sua esperienza e studio di queste romanze, ha predicato il primo giorno del Triduo sulla virtù teologale della fede così da confermare la nostra fede nell’opera di tutta la Trinità.
Ottava e nona romanza (ancora sull'Incarnazione e la Natività).
Queste ultime due Romanze sono dedicate al mistero del concepimento e della nascita di Gesù. La formazione di Gesù nel grembo materno è descritta come incontro nuziale tra la natura umana e quella divina. In questi ultimi due giorni di predicazione il parroco ha passato in rassegna le virtù teologali di Speranza e Carità. Sappiamo quanto è necessario per noi rimanere ferventi nell’attesa della seconda venuta di Cristo – la parusia e mentre viviamo non dobbiamo trascurare la magnanimità di una Chiesa missionaria, in uscita, accogliente nella carità e testimoniando l’inclusione e l’accompagnamento di tutte le fragilità umane dei nostri fratelli e sorelle.
Infine la grande festa-memoria di San Giovanni della Croce è arrivata. Questo venerdì 14 dicembre 2018 ci ha offerto l’opportunità della Santa Messa e predicazione, celebrazione eucaristica degna dei figli di Dio e preceduta dal Santo Rosario animato dalle Suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa di Gesù Bambino (Teresa di Lisieux). Sono state consegnate in dono delle immaginette del santo. A seguire la conferenza di padre John sul tema “il mistero dell’incarnazione nella poesia di San Giovanni della Croce” conclusa con l’agape fraterna dove abbiamo condiviso quanto messo insieme come la prima comunità di Gerusalemme. Il cammino è lungo ma siamo fiduciosi che, il Signore con noi, nella recita del Santo Rosario che facciamo ogni lunedì sera, l’Adorazione eucaristica di mercoledì sera, la lectio divina di venerdì sera tutti momenti vissuti alle ore 21 e a tutti gli altri nostri momenti di comunione fraterna individuale e comunitaria.
“Dove non c’è amore metti amore e troverai amore”
“Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore”
San Giovanni della Croce, sacerdote e dottore della Chiesa.
Padre John Harold Castañeda O.Carm., parroco
Nicolas Assegbede, ministro s.c.
(15/12/2018)