Chiara Corbella Petrillo, volto dove sorride Dio

Venerdì 16 a Borgo San Martino Roberto Corbella e Maria Ruzziconi raccontano la figlia, per cui è stata avviata a settembre la causa di beatificazione

Dopo l’avvio della sua causa di beatificazione, avviata nella Chiesa di Roma il 21 settembre, i genitori di Chiara Corbella Petrillo racconteranno la vita della figlia nella diocesi di Porto–Santa Rufina, dove è morta sei anni fa a Pian della Carlotta, nelle colline di Cerveteri. Roberto Corbella e Maria Anselma Ruzziconi, hanno già incontrato la comunità diocesana nella Giornata dei malati di tre anni fa, lasciando un ricordo vivo e diffuso. Venerdì prossimo alle 20.45 nella parrocchia di Borgo San Martino a Cerveteri (piazza Borgo San Martino, 10) daranno ancora testimonianza del coraggio di questa giovane serva di Dio. Parleranno della santità del suo sorriso come risposta a prove dolorose, dove il senso dell’esistenza può smarrirsi oppure trovare una fiducia inattaccabile. La storia di Chiara è una conferma continua di questa fede.

Nasce nel 1984 a Roma. Cresce in una famiglia cattolica e con la madre frequenta una comunità del Rinnovamento nello Spirito. A 18 anni incontra Enrico Petrillo a Medjugorie, si piacciono e si mettono insieme. Un fidanzamento normale con alti e bassi. Si lasciano si riprendono e poi si sposano ad Assisi nel 2008. Chiara è incinta, ma dai controlli emerge una grave malformazione: la bambina ha un’anencefalia. I due decidono di portare avanti la gravidanza, Maria Grazia Letizia nasce il 10 giugno 2009 e muore dopo poco più di mezz’ora. Alcuni mesi dopo Chiara è di nuovo in attesa, ma al bambino è diagnosticata una malformazione viscerale alle pelvi con assenza degli arti inferiori. Davide Giovanni nasce il 24 giugno 2010 e muore poco dopo. Un terzo figlio è in arrivo, è sano.

Durante la gravidanza Chiara scopre di avere un carcinoma alla lingua, subisce il primo dei due interventi previsti per asportare la massa tumorale. Potrà fare il secondo solo dopo la nascita del piccolo. La ragazza decide di rinviare le cure per proteggere il figlio. Francesco viene al mondo il 30 maggio 2011. E il 3 giugno la neo mamma può effettuare il secondo intervento e iniziare la terapia. Ma il “drago”, come Chiara chiama il suo male, si è esteso in troppi organi. All’inizio del 2012 Chiara è consapevole di essere una malata terminale. Assieme alla sua famiglia si prepara al passaggio nella casa di campagna di Cerveteri. Muore il 13 giugno 2012 a mezzogiorno e il 16 viene celebrato il suo funerale a Roma nella chiesa di Santa Francesca Romana dal cardinale Agostino Vallini.

Da allora, ma già quanto era in vita, Chiara ha attratto tanta gente: la sua storia, vissuta accanto a Enrico, interroga il cristiano sulla sua fede e pone domande a chi non la ha. Roberto e Maria Anselma hanno imparato cosa sia la santità dalla testimonianza quotidiana della figlia, l’hanno scoperta nella normalità delle sue parole, della sua ironia, della sua carità: quella di una ragazza innamorata della vita. Assieme a loro, il 16 novembre, potremo scoprire questa “ordinarietà” piena di fede di chi saputo cercare, credere e scegliere. Quasi in risposta all’invito di san Giovanni Paolo II, che farà da filo conduttore all’incontro: «Coraggio – scrive il Papa polacco –, la santità è possibile, è possibile in qualunque situazione, nonostante i condizionamenti del male. Alla crisi del nostro tempo può dare una risposta adeguata solo una grande fioritura di santità». La sua storia su www.chiaracorbellapetrillo.it.

Il canto di Enrico Petrillo

 

Il canto di Enrico Petrillo E nrico Petrillo ha scritto «Amore mio», il canto eseguito durante il suo matrimonio con Chiara Corbella, lo ha eseguito anche durante il suo funerale. Il testo parla del loro amore attraverso Dio: «Ora siamo una cosa sola in te/ difendi questo nostro sì a te/ ti vedrò per sempre nel suo cuore/ mi vedrai per sempre accanto a lei/ fino a quando tu lo vorrai».

Un'associazione per il processo

Trascorsi i cinque anni dalla morte di Chiara Corbella Petrillo, tempo indicato dalla Chiesa come prudente per iniziare una causa di beatificazione, è nata l’associazione Chiara Corbella Petrillo. Ne fanno parte i membri del Rosary Group: testimoni dei fatti accaduti negli anni del suo matrimonio con Enrico Petrillo. L’associazione aveva il primo scopo di interloquire con la Chiesa perché fosse avviata la causa. E il 21 settembre il cardinale Angelo De Donatis l’ha iniziata, dopo il nulla osta del vescovo Reali per il trasferimento di competenza da Porto-Santa Rufina, diocesi in cui Chiara è morta, a Roma. Oltre a diffondere la testimonianza di Chiara, l’associazione si occupa ora di raccogliere le offerte per sostenere i costi del processo, che implica la produzione di documenti e la collaborazione di professionisti. Chi volesse fare una donazione può visitare il sito www.chiaracorbellapetrillo.it o utilizzare il codice IBAN IT67K0832703258000000001735 (SWIFT/BIC: ROMAITRR) intestato a Associazione Chiara Corbella Petrillo.

Simone Ciampanella

(12/11/2018)

Stampa news