Santa Lucia, il 15° della chiesa di Pontestorto

«Ogni comunità parrocchiale è chiamata ad essere luogo privilegiato dell’ascolto e dell’annuncio del Vangelo»

Grazie a Mons. Antonio Buoncristiani e a Mons. Gino Reali, all’aiuto della CEI e al parroco di quei tempi, Don Antonino Ficarra si è costruita la nuova Chiesa di Santa Lucia a Pontestorto. Il Comune di Castelnuovo donò il terreno. Ormai era necessario un nuovo luogo di culto, data la crescita della borgata e della popolazione. La chiesa fu dedicata dal nostro caro vescovo Mons. Gino Reali il 21 giugno 2003. La vecchia sede sulla via Tiberina era stata fatta su un terreno donato e costruita grazie alle mani di gente semplice, poi una catena di generazioni che hanno dato vita a questa bella comunità ci ha lasciato lungo quegli anni una testimonianza di vita di fede. In questo tempo di passaggio di sede la mentalità e la cultura della società è molto cambiata perché è subentrato il secolarismo e tanti altri fattori che purtroppo hanno minacciato di indebolire la forza di una comunità unita nella fede e nell’amore cristiano.

Secondo il programma previsto, il pomeriggio del giovedì 21 giugno scorso abbiamo fatto l’adorazione eucaristica con la preghiera di Vespri, la Lectio Divina sul Vangelo della Domenica successiva, come ormai è una consuetudine, e la recita del Santo Rosario. Alle 18,00 è stata celebrata la Messa di ringraziamento per questi 15 anni della Chiesa nuova, anche per il nostro vescovo Gino nel suo onomastico e per il secondo anniversario del parroco, Padre José Manuel Torres, che ha presieduto questa Eucaristia. Hanno concelebrato Don Riccardo Lewaski, parroco della Chiesa B.V.M. Madre della Chiesa di Riano (lui è stato vicario parrocchiale a Santa Lucia negli anni del passaggio di sede) e Padre Say Emmanuel Kouame, della Chiesa di San Gabriele a Costaroni, Riano (la quale una volta faceva parte di Santa Lucia).

Dopo la Mesa, nel salone parrocchiale, c’è stato un colloquio di Padre José con la comunità su questi anni di passaggio e sulle prospettive per gli anni successivi. Ha fatto un’analisi della realtà pastorale facendo vedere alcune delle fortezze, opportunità, debolezze e minacce che ci sono. Con speranza in Dio e nell’intercessione della Madonna e con fiducia nel potenziale di tanta gente preziosa, il parroco ha parlato delle vere sfide: Attrarre, accompagnare, discernere e integrare alla comunità. La conversione continua di tutti noi, cercare sinceramente a Dio, amare il silenzio per ascoltare la sua Parola e tornare a Lui, riscoprire la bellezza della nostra fede nel Dio rivelato da Gesù, rivalutare il nostro battesimo e tutti gli altri sacramenti soprattutto la Confessione e l’Eucaristia, provare il gusto per la preghiera e il fascino per la nostra vocazione alla santità, lo stupore davanti al mistero della Chiesa e la sua missione evangelizzatrice, fare un cammino di fede uniti a Gesù e tra noi, nel dialogo, nella fratellanza, nel senso comunitario per superare l’individualismo, le divisioni, le chiacchiere distruttive e l’indifferenza. Fare una nuova semina con i bambini e i ragazzi, aiutati dai genitori, rafforzare la nostra carità verso i poveri, i malati, i rifugiati e i sofferenti. I più vicini e frequentatori dobbiamo rinnovarci per annunciare il kerygma ai lontani e rendere testimonianza della nostra gioiosa esperienza di amicizia con Gesù e tra noi. Uscire dall’autoreferenzialità, dal protagonismo, dalla logica mondana, aprirci alla trascendenza di Dio, lasciare che Lui, mediante lo Spirito Santo, faccia la sua opera. Con fiducia nella preghiera, con umile pazienza, mettiamo tutto nelle mani della Provvidenza Divina, di Maria Santissima, di Santa Lucia e di San Gabriele. Alla fine c’è stato un bel rinfresco offerto dai parrocchiani e una convivenza con la comunità e, fino a tardi, con i ragazzi dell’Oratorio San Gabriele.

All’ingresso della Chiesa c’è stato messo un nuovo striscione con l’immagine della Santa Patrona, i dati della Parrocchia e una bella frase di Papa Francesco che riassume l’identità della comunità parrocchiale e che, come pietre vive, ci sprona alla costruzione di una Chiesa sempre più viva e feconda a lode di Dio e salute e salvezza di molti: “Ogni comunità parrocchiale è chiamata ad essere luogo privilegiato dell’ascolto e dell’annuncio del Vangelo; casa di preghiera raccolta intorno all’Eucaristia; vera scuola della comunione, dove l’ardore della carità prevalga sulla tentazione di una religiosità superficiale e arida” (Discorso di Papa Francesco in occasione dell'Udienza ai partecipanti al Pellegrinaggio della Diocesi di Isernia-Venafro, 02/05/2015).

 

 

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