L’itinerario di formazione nei tempi della Quaresima e della Pasqua, proposto dall’Ufficio liturgico diocesano, è giunto al termine. Infatti, con l’incontro del 9 maggio al Cento pastorale diocesano, tenuto dal vescovo Reali, e quello del prossimo 11 maggio a Ladispoli, a cura di don Giorgio Woodall, i laici coinvolti hanno portato a compimento il loro aggiornamento teologico necessario per accedere al servizio straordinario della Comunione eucaristica ai malati o nelle Messe, da svolgere nelle rispettive parrocchie della diocesi di Porto–Santa Rufina. I candidati che hanno avuto la formazione sono 154 per il rinnovo, ai quali si aggiungono altri 45 che avranno il mandato per la prima volta.
Tutti i 199 ministri straordinari si presenteranno davanti al vescovo il prossimo 19 maggio durante la celebrazione eucaristica e la veglia di Pentecoste con inizio alle 21 nella Cattedrale dei Sacri cuori di Gesù e Maria a La Storta.
Nel suo intervento di mercoledì scorso il Vescovo ha raccolto i contenuti dell’intero percorso di preparazione, precisando alcuni aspetti riguardo la funzione dei ministri. Innanzitutto l’accesso a questo servizio non è un diritto acquisito, semmai una disponibilità richiesta dalla comunità ecclesiale ad alcuni suoi membri per dedicare il proprio volontariato a un’esigenza specifica, riconosciuta appunto come straordinaria; portare la Comunione a persone impossibilitate a riceverla durante la celebrazione comunitaria.
Un compito gravoso a guardare bene, perché il volontario in visita nelle famiglie del suo quartiere diventa volto concreto di tutta la comunità, rappresenta con il suo atteggiamento e la sua parola l’immagine della carità di una Chiesa sempre accanto ai più fragili. È necessario pertanto conservare l’entusiasmo nel farsi prossimi e alimentare la ragione di questo gesto d’amore.
Curare la formazione si presenta allora come occasione di avere sempre davanti il senso dell’agire. Continuando ad approfondire il mistero dell’Eucarestia che permea la vita in tutti i suoi aspetti il ministro straordinario deve incarnare nell’incontro, nella pazienza, nella qualità dello stile di vita l’impegno per cui è stato scelto dalla Chiesa.
Gli otto incontri promossi dall’Ufficio liturgico, quattro per gli aspiranti e gli altri di approfondimento, hanno anche sondato alcuni aspetti tecnici riguardo la relazione con il malato e con la sua famiglia. Grazie alla collaborazione con l’Ufficio per la pastorale della salute i candidati hanno avuto modo di conoscere quali siano le modalità di accoglienza verso la persona ferita nel corpo. Comprendere così il senso della sofferenza e il contributo di chi la vive ogni giorno all’interno della comunità. Perché nella reciprocità fra coloro che si fanno prossimi e coloro che condividono con Cristo le piaghe della Croce, i primi ricevono una testimonianza di coraggio e di speranza offerta alla continua conversione dell’intera comunità.
La veglia di Pentecoste sarà l’occasione per cogliere il volto di una Chiesa tutta ministeriale, con la presenza di quanti svolgono un servizio liturgico: partendo dai sacrestani, ai lettori e, certamente, ai ministri straordinari della Comunione. Un popolo di fedeli che manifesta oggi nella periferia della grande città, o tra le campagne o lungo il mare la presenza del Dio della misericordia e dell’amore.
Giuseppe Colaci
(15/05/2010)