Le primule della vita

Il 4 febbraio sosteniamo insieme il Centro Vita Nuova

La primula annuncia la fine dell’inverno. Comincia a fiorire quando ancora è freddo, in lotta con le intemperie. Ma alla fine ce la fa. È un simbolo di vita, di quella vita capace di affermarsi contro le avversità. Nasce così la tradizione dell’offerta per le primule del Centro vita nuova di Cesano, distribuite il 4 febbraio nelle parrocchie di Porto–Santa Rufina in occasione della 40ª giornata per la vita. Il Centro testimonia 28 anni di accoglienza nelle situazioni di gravidanza indesiderata: oltre 1000 bambini nati.

Giuseppina Pompa, iniziatrice del progetto, comprese che la vita si difende entrando nelle sofferenze e nella confusione di chi vuole abortire. Perché la disperazione lascia donne e uomini soli di fronte a quella che sembra l’unica scelta. Il Centro, con i suoi volontari, cerca allora di stabilire una relazione, senza giudicare o convincere con ragioni, ma camminando insieme. Si mette accanto in ascolto, offrendo quel tempo per gli altri in cui gli altri si sentono in compagnia. Allora la strada non è più isolata e le persone si cominciano a fidare di quel prossimo incontrato lungo la via. Inizia un dialogo e la libertà di scegliere torna ad essere possibile.

Molti dei bambini nati sono orami diventati giovani e hanno continuato a rimanere attorno alla famiglia del centro. Crescendo questi ragazzi hanno posto nuove domande e il centro ha elaborato nuove risposte. Non solo farli nascere, anche aiutarli a diventare adulti, così il centro ha cambiato forma. Ha allargato il suo ambito di intervento con percorsi educativi vicini alle difficoltà di chi spesso ha solo un genitore, magari non italiano e ha bisogno di un gruppo in grado di sostenerlo perché non rimanga indietro. Negli ultimi anni poi le porte si sono spalancate per affrontare nuove sfide. Oggi sono accolte due famiglie, segnate dal dramma della malattia e dall’esperienza amara della migrazione.

Forse la ricetta del centro sta nella sua gratuità. Ogni attività si regge sulla disponibilità di tanti volontari che mettono a servizio le loro competenze. Sono medici, professionisti, famiglie mossi dall’incontro con la carità, «da questo vi riconosceranno».

Le primule portano nei loro colori il racconto di tutte queste vite. Quelle a rischio, quelle da coltivare, quelle prossime, quelle dei volontari. Un intreccio di speranza di cui ognuno può diventare membro mettendo a disposizione il suo tempo e il suo sorriso in questo luogo dove la vita trova servitori appassionati.

(www.centrovitanuova.it)

Simone Ciampanella

(2/2/2018)

 

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