Una conferenza per le famiglie nella parrocchia dell'Olgiata
Appassionata, interessante e utile la conferenza tenuta dal dott. Aceti, psicologo, formatore e consulente esperto di problematiche familiari ed educative, autore di numerosi libri, come "Crescere è una straordinaria avventura", da cui è stato tratto l'intervento.
Aceti esordisce con il richiamo all'utilità della comunicazione empatica capace di prestare la dovuta attenzione all'altro, numerose le matrici pedagogiche e filosofiche, da Socrate a Maria Montessori e Piaget.
Il bambino è un pianeta spesso sconosciuto caratterizzato da una visione assoluta dei genitoricome divinità, da una percezione del tempo come un continuo eterno che passa lentamente e dalla incapacità di comprendereun punto di vista diverso dal proprio. Nelle incomprensioni, secondo il Dott. Aceti si tratta dello scontro fra due logiche, quella razionale adulta e quella egocentrica infantile, ed entrambe le parti della relazione hanno ragione. L’adulto dovrebbe evitare le categorie e le etichette legate al "carattere" del bambino o ai pregiudizi derivanti dal vissuto con i propri genitori, non impartire punizioni e usare il potere della parola, poiché i bambini hanno veramente grande fiducia e pazienza con noi!
Fino a circa cinque anni, le parole chiave dell’educazione saranno: prevenzione e tolleranza nei confronti degli errori della logica egocentrica.
Secondo il Dott. Aceti, i genitori dovrebbero promuovere l'autonomia dei bambini già da piccoli in proporzione al loro sviluppo psicologico. Attraverso l'applicazione del messaggio io-tu (caratterizzato da accoglienza del punto di vista del bambino, posizione nella realtà e fiducia nelle sue capacità) edell'autonomia binaria (metodo che presenta al bambino due possibilità selezionate dagli adulti fra cui scegliere)nelle piccole sfide quotidiane dall’andare a scuola, al mangiare, dal vestirsi all’andare a dormire con un'attenzione particolare alle paure dei nostri piccoli. Essi andrebbero aiutati rassicurandoli e fortificandoli nella capacità di prendere in mano le proprie paure gradualmente; avere paura infatti, non è una colpa e all’origine c’è l'ansia della separazione dalle persone care o da se stessi, che scompare con informazioni corrette ed esperienze positive.
Secondo il Dott. Aceti, a partire daisette anni in educazionevalgono i principi di tolleranza e rispetto e vanno operati continui accordi con i bambini, amati come altro da sé. Ciò favorirà ascolto, apprendimento e senso di responsabilità. Il Dott. Aceti si dice sostenitore delle “quote azzurre” in educazione, soprattutto dei papà, in quanto autorevoli rappresentanti della regola e dell’autonomia nelfuturo sviluppo sociale del bambino, che passa attraverso l'esercizio del sacrificio, offrendo loro lasceltadi compiti negli ambienti e nelle faccende domestiche e scolastiche, e magari anche un po' di soldini da gestire in autonomia.
Come scrive Aceti stesso nel suo libro "I figli non sono nostri, ma ci vengono affidati per promuovere in loro una crescita sempre più armonica e responsabile". Lavorando sulla conoscenza dell'uomo e della relazione si possono impiegare nuovi metodi capaci di ribaltare il sistema obsoleto delle punizioni e della paura e fare così della crisi educativa attuale, un'opportunità di crescita delle comunità cristiane e dell'intera società.
Dott.ssa Bianca Lo Cascio